E finalmente, il settimo giorno. Con il sesto sigillo. Ultima giornata, e scendono gli ori sul medagliere italiano. In un blasfemismo acquatico che anche lassù perdoneranno a Lorenzo il Magnifico Mora , scappa l’entusiasmo del primo assoluto “ho fatto una gara della Madonna”. In effetti passi guardare il cielo all’insù, come quando si nuota a dorso, e ti avvisano che sei nel paradiso dei nuotatori. Gioia , quella assoluta, la stessa del Tete Martinenghi, che frantuma la velocità ranistica. Se la godel’azzurro , eccome, in cinquanta metri cavalcati come su un vecchio cinquantino Piaggio impennato con sgasamento finale. E’ una miscela che non lascia scampo , se non la dominazione assoluta del verbo azzurro. E allora, al secondo posto c’è il Cerasuolo, l’azzurro numero due , ma se ci fosse un terzo , sarebbe sempre Italia. Finita? manco per la …Quadarella che si trasforma regina assoluta piena d’oro in quattrocento metri. Come una processione santa sotto il medagliere che diventa splendente.A Razzo poi, come i fuochi d’artificio che Alberto il mistista accende per le celebrazioni finali. E se non c’è Pilato, cosa ci può essere se non oro su oro nei 50 rana? E vuoi che la mista mistauomo-donna non pensi gold? Oro , Oro, Oro, Oro, e ancora Oro, e fortissimamente Oro. E Miressi che cinge l’argento la sesta. Che meraviglia questa nazionale, che apre il cielo e si avvicina dove chiedevamo e speravamo da giorni. Sempre più in alto, e oltre, la nazionale la trovi sempre più. Concludendo, come avrebbe detto il mitico Mike Buongiorno, grande appassionato di nuoto, siamo fenomeni. E il nostro acquatico italiano è tanta roba. Sei , numero perfetto. Sei e siete fantastici
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