Punto Acquatico: L’imprevedibile acquatico

Il punto acquatico - L'editoriale del direttore Christian Zicche

Una cavalcata, più che una nuotata: quello ci aspettavamo in cuore, dalle braccia del nostro Super Greg Paltrinieri.

Ma è lo sport, bellezza, direbbe il saggio. Gregorio passa da televisivo passaggio, quasi infiammando la sua ormai nota partenza a cannone.

Lo inseguono di caviglia, i due noti contendenti, l’ucraino e il tedesco , Romanchuk e Wellbrok, e mentre l’acqua sembra trovare una direzione azzurra precisa , ecco non l‘imprevedibile e imponderabile, ma il giro della boa, anche se siamo in piscina.

Una boa di muscoli, di energia , di tensione, di mille rivoli che fanno un chilometro e mezzo lanciato. Che non ti avvisano quando vai in riserva.

Gregorio che parte a Motoscafo rallenta, un po' si imballa dietro a un crono parziale che sembra un po' spegnere la benzina quando ingolfa il suo super motore. Wellbrok tira per primo i remi in barca, ma l’ucraino aggancia, affianca, si riaccende e infervora di quella passione lì in testa , che pareva un ‘altra storia come era partita. E fa il suo , da atleta, da contendente, da uomo dalle mille e cinquecentesche battaglie continue.

Accelerando, un po' strappando, intuendo il momento, che se ne va così come tutti capiscono. Emozioni che intuisce il pubblico di cuor suo, che insegue con Paltry , tentando di sospingere il nostro con il terzo braccio, che magari fosse il terzo uomo dentro Paltrinieri, che rulla d’orgoglio senza arrendersi mai. Ma ormai la distanza è , purtroppo, colma.

E l’argento è quasi una piccola stilettata acquatica in casa ,per un immenso campione di nome Gregorio a cui dobbiamo sempre e solo dire grazie per tutto quello che è, il grande Paltrinieri nonostante l’imprevedibile acquatico.

zicche@swimbiz.it

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