Le cronache raccontano di un’Australia atipica: un mondiale freddo, nella terra dei Canguri acquatici che normalmente si presenterebbe calda, o giù di lì.
Ma la world aquatics, l’ex Fina che per ragioni di marketing cambia il nome quando ci sarebbe da sviluppare meglio le sedi se gli atleti patiscono il freddo ( vedi alla voce impianti coperti), non se la passa così male se ci pensa l’Italnuoto a scaldare l’ambiente. Due ori, e un record del mondo, ormai la sfida riguarda quanto di meglio si può fare la prima giornata in casa Italia: gli staffettisti veloci azzurri , e poi Greg Paltrinieri, portano sole e colore.
Azzurro vibrante, quel tocco di colore che fa la vera differenza tra chi scala subito il medagliere e dà spettacolo, il vero marketing di ogni sport.
Dicevamo dei quattro recordmen veloci, anzi ultraveloci, al secolo acquatico Miressi, Bonin , Deplano e Ceccon. Insuperabili con un record che è la ciliegina con il dolce del world record.
Segno che, presenti e assenti, tutti si devono inchinare allo strapotere italico. Poi Gregorio Paltrinieri nella storia , come scrive Alessandra Giorgi su Swimbiz, e io aggiungo un’altra volta, perché l’oro nei 1500 ha un sapore tutto suo: il secondo in corta in carriera, un sigillo che tiene spalancata la bacheca degli allori.
Ci sono le acque libere, ma c’è anche la piscina per il “vecchio” lupo acquatico Paltri. Che afferra l’occasione , si rifà iridato, e intanto manda cartoline. Word Acquatics from Italy.
Buona acqua a tutti , per iniziare
zicche@swimbiz.it