Tocca scomodare Giuseppe Verdi, e la Traviata, per commentare una dieci chilometri mondiale a Doha.
Pass olimpici ottenuti oggi da Domenico “Mimmo” Acerenza e Dario Verani. Concludono alla grande nei primi tredici i due azzurri, che come regolamento finale andranno alle Olimpiadi . E quindi nell’estate dei cerchi
parigini.
Andranno che si trasforma, come già preventivato in un andrà, che tocca al buon Mimmo, perchè il prodissimo Dario già sapeva. Sapeva che “Parigi, o cara , noi lasceremo”, come nella Traviata appunto.
Un’opera acquatica compiuta da Verani, che con un colpo di magia apre e chiude il pass che andrà al collega di
reparto Gregorio Paltrinieri. Lascia posto e pass. Scelta tattica, spirito di squadra, fraterno combattere , sentimento di lealtà, un po' come il gregario di lusso nel ciclismo si sacrifica per il bene del leader, e della squadra.
Già, la squadra del fondo, capitanata da Antonelli e Rubaudo come guide tecniche. Che hanno centrato i
pass, e anche il cuore e il sentimento di un gruppo. Mimmo e Greg vedranno la Senna e le eventuali glorie, Verani rimarrà negli annali per il beau geste, sacrificato consapevole e cosciente di lasciare il posto al leader.
Immagino già il partito dei favorevoli e dei contrari. Perché comunque poi, alla fine, due pass così stanno stretti e lasciano Dario con il suo impegno e risultato lì dove Doha non val bene una nuotata per Parigi.
Sicuro che una nazionale di fondo così stellare andrebbe portata tutta. Chapeau Verani, moschettiere del Re. Tutti per uno, e che sia un sogno olimpico che da oggi inizia senza dimenticare il grande gesto di un atleta che ha già vinto la medaglia del cuore e del sentimento.
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