Benedetta acqua mondiale.
E con un gioco di parole, per dire grazie allo splendido, e per nulla scontato, bronzo di Benedetta Pilato.
Che perde sul campo il suo record mondiale dei 50 rana ad opera della lituana Meilutyte, irraggiungibile e stratosferica in 29”16. Che dire, anzi meglio prendersi il sorriso e la dichiarazione di Pilato “un bronzo che vale oro”. Che la dice tutta sul nostro stato acquatico generale.
Sulle sei medaglie conquistate, un oro, quattro argenti e appunto il sopra bronzo. Che chiude, il bronzo, con un respiro che sa di medaglia che ci tiene in piedi dopo giorni di astinenza.
Un mondiale così e così, per noi , visto il passato, e due record del mondo ( Pellegrini-Pilato) che se ne vanno. Resta Thomas Ceccon, il nostro attuale - e sempre più presente - numero uno.
Garanzia assoluta. Vista dalla notte italiana, la non qualifica in finale della ambiziosa e titolata che fu staffetta mista maschile fa malino. Inspiegabile, e per certi versi frustante, questa doccia fredda che accende doverose prossime riflessioni.
Che fa il paro con un mondiale strano e diverso per noi.
Vola il mondo, noi facciamo il minimo sindacale o quantomeno risolviamo la pratica non con le aspettative della vigilia. Troppe prestazioni deficitarie, troppe attese risultate poi vane.
E’ lo sport direte voi. Fatto di cicli, e giovani che devono prendere il testimone del futuro.
Sentiremo prossimamente l’analisi del DT Cesare Butini.
Buona acqua a voi, per il momento
zicche@swimbiz.it