Che fossimo forti, già lo sapevamo. Che fossimo una nazione di navigatori e santi e nuotatori - come vado dicendo da tempo - con tutto che il calcio che cova da sempre nell’animo italico, ma come risultati sta a un pianeta altro e bello distante dalla piscina. Permettetemi di non aver mai visto un’Italia del nuoto così forte, che stravince su tutto e tutti a questo Europeo.
Classifica, marcatori singoli e in staffetta, personaggi tutti di un coloratissimo quadro che si trasforma in una opera d’arte dai contorni meravigliosi, dai protagonisti che sono a prendere la medaglia, ma dietro c’è l’efficacia di tecnici spesso meno mediatici ma altrettanto determinanti.
Come delle mamme e dei papà d’Italia che forniscono il materiale umano e atletico di giovani generazioni che non invidiano nulla a quelli che un tempo interpretavamo come i meglio.
Tu vò fa ’ammericano , nel nuoto si declina al plurale tu vò fa l’italiano, e il gioco è fatto. Siamo i più bravi, i più creativi, i più vincenti, i più acquatici. Poche chiacchere, in un Paese, il nostro, che ne fa anche troppe, e tanti fatti natatori che ti fanno sentire al bar sotto casa“ a dottò mazza sti nuotatori cosa vincono, tutto”.
Vaglielo a spiegare a quelli che “vedono” poca concorrenza, avversari stanchi o in vacanza. Balle.
La solita invidiuzza latente di quelli che non ammettono la bellezza. Che cambia la prospettiva di tutto, anche della corsia.Alti belli e con gli occhi famelici di gloria i nostri giovani, ma anche i diversamente alti nel nuoto azzurro vincono e convincono.
Una democrazia che è il vero segreto di tutto questo che vince, in una Italia mai vista prima. Peccato solo in acqua ,e quindi buona acqua ragazzi che sia anche per tutto il resto. Nuoto uguale esempio.
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