La fatica, sempre tanta, figurati sotto il sole.
E poi, il caldo. Pesante, asfissiante, che raccontato a chi si deve cimentare in acqua non lascia certo frescure da immersione acquatica.
Ostia si apre così, al suo Centro Federale, sempre bello con il mare a fare da sfondo a questo assoluto di emergenza, perché lo Stadio del nuoto di Roma è in corso di aggiornamento, direzione europei.
Giusto il tempo di vedere come si mette sotto il solleone di tardo meriggio , e voilà, ci pensa Matteo Restivo a scaldare – ce ne fosse bisogno- la già bollentina acqua. Non c’è Ceccon - e il suo record del mondo - ma si corre, anzi si nuota che è un piacere, “anche se si boccheggia” come il dottor Restivo ( medico, ma agonista sempre) si permette di far notare.
Chi è freschissima , in quelli dell’altro pianeta che si aprono all'assoluto verso l’europeo ,è Federica Toma: 50 dorso da antologia e cronometro, 27”84, e strada verso Roma che si fa imperiosa.
E imperiosa, meglio quasi imperiale , è la risposta di Gabriele Detti.
Che qui, con e senza solleone, si ricorda dei freschi allenamenti che furono, con Il Moro Morini, che resta ma lontano da qui.
Il “suo” centro federale risveglia -a un secondo dal suo record - la voglia matta di piacere e piacersi. Un colpo di calore per quelli che pensavano fosse un Detti sottotono.
Well done, ben fatto, dicono i bravi.
E bentrovato Gabriele, pare il minimo sindacale per la prima giornata.
Cronache del nuoto operaio da Ostia che si fa sempre bello, e che sia sempre buona acqua per tutti
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