Alberto Razzetti, argento mondiale oggi e recordman europeo dietro il canadese Kharun nei duecento farfalla è, indubitabilmente, l’uomo del giovedì .
E si candida, dopo il doppio argento personale, a essere il potenzialissimo uomo azzurro del campionato mondiale. Che grinta, che voglia, che stile, che carattere, che bravura: questo è Albertone nostro. Numero a Razzo, quasi il santo che aiuta l’Italia a uscire dalla mancanza di medaglie (ieri) e proiettare gioia e speranza per i prossimi giorni a venire.
Un capitano, San Razzo da Farfalla, in un giorno da ennesimi record del mondo (tre) che delineano un campo acquatico di gran classe certo, ma che sforna velocità come se non ci fosse altro da fare nel globo terracqueo di questo preNatale. E’ un mondiale dove la geopolitica natatoria vale il prossimo futuro- che vuol dire quadriennio olimpico già aperto in anticipo- non certo scontato per chi crede che sia tutto semplice. Crescono paesi, ne ritornano altri, vedi i russi con la generazione degli anni duemila che è praticamente questa sconosciuta, visto la loro mancanza in vasca di queste due ultime olimpiadi e mondiali.
Chi sorride, e noi con lei, è Curtis. Sara bellissima nello sprint dei 50 dorso, e domani tutto si può aprire, vediamo. I due settimini di giornata? Miressi nella velocità della gara Regina, ma intanto per lui il pensiero si fa più lungo, e bravo ad aver onorato la finale. Come il suo compagno di squadra a Torino, Ludovico Viberti- entrambi allenati da Antonio Satta- che si trova in una tonnara ranistica nei 100.
Anche qui la posizione settima è ininfluente rispetto alla bella gara che ho visto di un Ludovico che si propone come la vera alternativa di classe al nostro numero uno- assente- Martinenghi.
E domani è un altro giorno, forza azzurri e buona acqua a tutti
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