Punto Acquatico: Thomas Ceccon, un legno che vuol dire tanto…

Il punto acquatico - L'editoriale del direttore Christian Zicche

Ed eccoci qui a commentare colui che da tanto tempo considero un predestinato di lusso. Thomas Ceccon fila via liscio, nella finale dei 100 dorso. Lungo a sguardo in su, come la sua dimensione fisica .E adesso anche mentale. Concentrata nei due aspetti, che si fa via via stellare, a passi lunghi, sempre meno felpati, sempre più estremamente di una potenza che può andare fuori controllo, ma per gli altri si intenda. Si allunga Thomas , sbaglia la partenza e solo quella perché altrimenti prendeva tutto , risucchia il vortice e nella ultima bracciata coglie un fastidioso legno. Uno sbuffo, perché il legno è sempre fastidioso quando ti tiene lì, tra la medaglia che non è stata e il giusto rammarico del campione che non lascerebbe nulla a nessuno. Nemmeno al caso, e il caso non esiste nella sua classe infinita. Per il vicentino il legno in 52”30 ha un altro significato, visto che la medaglia di argento già alberga nel suo collo, ed è quella della staffetta veloce. Lì è entrato in corso d’opera ,ed è gia stato devastante . Domani ci saranno i cento stile , e attenzione a questo lungagnone italiano che già sa di essere un interprete multifunzionale, per noi , della vasca. Stile , dorso, misti, Ceccon è il completissimo - e già sulla via indicata- della completezza estrema .Che non abbiamo mai avuto, e mai pensato di avere. Un Phelpsall’italiana, come vado dicendo da tanto tempo, e mai sono stato più sicuro e convinto della mia intuizione, della mia visione, del fatto che la classe esce a rotta di acqua da questa vasca di Tokyo. Un legno che vuol dire tanto, cambiando da subito la prospettiva : un albero acquatico sta crescendo , forte come un ebano, il legno più pregiato e più duro. Benvenuto campione , e buona acqua per tutti noi.

zicche@swimbiz.it

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