Nessun dubbio, ormai solo certezze. La targa di campionessa dellavelocità estrema, sprint dei 50, chi la porta a casa? Ovviamente lei, la donna del giovedì, del venerdì e del sabato acquatico. Epure della domenica di chiusura, di questo assoluto pre mondiale (corto, nel senso della vasca): Sara Curtis, la piemontese new generation, nel senso della stazza internazionale che già si delinea e di cui ci siamo già sperticati ieri in commenti positivi.
Ve ne fosse bisogno di confronto, manco la Pellegrini era così veloce in corta e in sprint. Basta chiedere all’abbonata in prima fila (per i record e i titoli negli anni) che corrisponde al nome , alla fama e alla esperienza – con tanti guai fisici in carriera, aggiungerei a sua discolpa- che è il sorriso e la bellezza di Silvia di Pietro. Ha provato ad arginare, la romana dell’Aniene, il rampantismo della piemontese Curtis, provando ad arginare, quasi stretta all’ultimo dei sigilli, che è il record, anzi che era di suo sigillo.
Chapeau Silvia. Sara triplete, Sara che pensa già al mondiale in corta. E forse già alla prospettiva lunga. Che è poi quella che conta, come dimensione della vasca e quadriennio storico. Perché se di storia che inizia si parla, da questo 23”77 in corta, ma già velocissima, si parta. Volere Volare parte tre. Ognuno di noi immaginandosi cosa potrà fare nel nuovo anno questa nuova stella del firmamento azzurro che verrà.
Buona acqua nuova, e grandi complimenti a questa Federazione.
zicche@swimbiz.it