Se sono i dettagli a fare sempre la differenza, è un Dettissimo olimpico quello che esce dalla notte olimpica di Rio 2016. Gabriele ce l’ha fatta, è arrivato con una resilienza pazzesca durata un anno intero, è passato da quel Foro italico di un anno fa mentre gli altri erano a Kazan ai mondiali, è risalito con una forza incredibile, si è trasformato in un motoscafo acquatico. Ha creduto nello zio, il Moro Morini, detto Stefano, uno che esalta le caratteristiche dei grandi interpreti del mezzofondo, li plasma nei dettagli che fanno la differenza. E’ partito all’inseguimento, Gabriele, come in tutto l’anno ha inseguito un sogno di medaglia olimpica che pareva ai più un affare troppo grosso, ma lui boia deh, livornese tenace, l’aveva a tiro, l’aveva a preventivo. Ha inseguito, ha deciso negli ultimi cinquanta metri che la storia andava scritta con quegli splendidi dettissimi dettagli, fino in fondo, fino a toccare quella piastra che sa di storia, da grande campione e guerriero che Gabriele è. E ci ha fatto emozionare come nei nostri più bei sogni ci eravamo immaginati. Ma è realtà bellissima, adesso e quando ci sveglieremo da questa realtà domattina sarà ancora più bello.