Sono mancato solo i 10 nella spumeggiante finale del trampolino dei 3 m maschile a Kazan. Li ha presi la Russia con la squadra di nuoto sincronizzato, dov’è massima espressione di questa disciplina riempiendo persino uno stadio di calcio. E il russo Ilia Zakharov, già oro olimpico, quasi raggiungeva He Chao, fratello d’arte ed ennesimo iridato cinese “Oltre a essere stata una finale spettacolare, la gara ha fornito un esempio di come, a livello internazionale, le aspettative dei giudici e i loro voti cambino rispetto a gare nazionali – commenta Max Mazzucchi, ex azzurro e talent di Swimbiz.it per i tuffi – certi tuffi da 8.5 di oggi, ad esempio, sarebbero valsi sicuramente un 9.5 o 10 a un Assoluto Italiano”. Zakharov che, come l’altro russo Kuznetsov, si tuffa con tanto di collana “Ma sono più impressionanti le tuffatrici con gli orecchini: quando le braccia passano vicino, rischiano di riempirsi di graffi. Anche quando devi tuffarti da trampolini nuovi, più duri del solito, rischi di trovarti i piedi doloranti”. Il resto è uno scorcio dell’attuale gap con i più forti al mondo che qualsiasi trampolinista italiano “Ma lo stesso succede per la piattaforma” si trova a dover superare “Tutto parte da un’ottima preparazione fisica: se oltre alla tecnica russa e cinese c’è una potenza spaventosa nelle gambe, il risultato è la finale di oggi. Ora, a Roma è stata completata la palestra dell’Acqua Acetosa(leggi qui) e anche i ritmi d'allenamento dovranno essere competitivi - altra capacità da acquisire - è riuscire a 'recuperare' durante il tuffo stesso, dopo aver sbagliato rincorsa o pre salto". E crescendo “Devono anche crescere, progressivamente, gli obiettivi. Ad esempio: prima la partecipazione olimpica, poi una finale da raggiungere, il risultato dell’edizione precedente da migliorare, la lotta per una medaglia… - e all'interno della stessa gara - più del punteggio in sé, è importante arrivare a essere in grado di far salire quei punti in semifinale e poi in finale".
moscarella@swimbiz.it
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