Il senso della dimensione della rana, intesa come stile, è tutta nel braccio sinistro. Tatuato e animato come un leone che si appresta alla prima colazione e dal metabolismo che va subito a mille. Il Leone di Adam (d’Inghilterra) pare agitarsi come un'appendice fotografica alla metro goldwin mayer prima della partenza. Al blocco di partenza si aggrappa come il felino della savana con gli zamponi dalle mortali unghie retrattili. Uno scatto, come il leone abituato a tutto e subito, in un tempo breve e intenso, apnea totale solo con l’olfatto dello stile a fare da radar. Compatto e massiccio, i muscoli ingombranti, ma terribilmente ben disposti che ricoprono il re della vasca a rana. Un leone incrociato con un torello, modifica genetica applicata all’acqua. Poi,un lampo di ventisei secondi per cinquanta metri , più dieci centesimi di sublime record del mondo che pure nella savana strabuzzano gli occhi per la velocità.
Il ragionier Fantozzi Ugo, a colazione aziendale, non avrebbe dubbi sull’espressione da usare. Insaccando le spalle come i migliaia della rana da diporto, nel “mi scusi eccellentissimo Peaty, la sua è una rana mostruosa... com'è umano lei...”. Per il ragionier - non umano - Peaty, semplicemente è solo l’inizio della batteria… Cinquanta metri in ventisei secondi, in acqua "noi mortali nemmeno di corsa sulla terra ferma" come, giustamente, il mio vicino di banco in tribuna Alessandro Pasini del Corriere della Sera mi fa notare. Chapeau.