Quarto titolo consecutivo in quattro edizioni europee (2010-2016), Federica Pellegrini ancora sul trono continentale dei 200 m stile libero. Dopo la precedente tripletta, diresti che la vittoria era scontata. E invece anche stavolta la vigilia era caratterizzata dai dubbi: Fede gareggerà? Che tempo farà? Cosa faranno le altre? Anche stavolta, invece, l’unica certezza era ed è lei, a 27 anni con un classe rimasta immutata. In totale controllo tra batterie, semifinali e finale. 1'55"93 e Oro. I dubbi, semmai, sono per le avversarie di ieri e di oggi. Sarah Sjostrom rifiuta l’ennesimo confronto “Cerco di fare come Mark Spitz, scendere sotto i 55” nei 100 farfalla” ha dichiarato oggi, e viene da chiedersi se i 200 stile olimpici di Rio de Janeiro la vedranno in vasca o meno. La medaglia della perseveranza all’olandese Femke Heemskerk. Una vita in (vasca) corta. E dopo il bronzo in lunga di due anni fa, almeno argento (1'55"97) sotto gestione Philippe Lucas. Allenatore della Pellegrini, prima di passare la mano a Matteo Giunta, e fabbrica vivente di duecentiste. Ma sul testa a testa, Federica ancora non ha rivali. Bronzo alla francese Charlotte Bonnet (1'56"51).
Due mesi, poco più e sarà Olimpiade, si tornerà a guardare anche fuori dall’Europa. Le australiane hanno già parlato, temponi sulla cui solidità c’è chi esprime dubbi(leggi qui), aspettando i trials americani. Katie wonder Ledecky sembra prenotare l’oro a cinque cerchi e, se pure di un altro pianeta sarà, altre due medaglie resteranno. Missy Franklin farà vedere se le ha fatto bene il ritorno a casa, in Colorado, o se su di lei avesse ragione un’altra grandissima azzurra come Novella Calligaris(leggi qui). In un’Olimpiade, come sempre, piena d’incertezze su concorrenti e risultati, una certezza c’è. E il suo nome è Federica Pellegrini.