Superato lo smarrimento iniziale, una dopo l’altra le potenze acquatiche studiano come prepararsi al meglio alle finali olimpiche in orario serale di Rio 2016. Il principio è sempre lo stesso: abituare il proprio corpo ad allenamenti, riposo, alimentazione e raggiungimento del picco di prestazione in orario insolito. Ma ogni Paese aggiunge qualcosa di diverso. L’Australia ha già tenuto un camp ad hoc a settembre, corredato di musicoterapia, yoga e monitoraggio del sonno. In Italia c'è chi, come Adn Swim Project o Gregorio Paltrinieri, ha già sperimentato allenamenti serali. La nazionale, con la possibilità di disputare anche qualche gara di sera, ha preferito tenere collegiali del genere più avanti nella stagione. Lo stesso capitano, Filippo Magnini, a Swimbiz.it commentava che a suo parere avrebbe poco senso effettuare già ora dei test(guarda il video). In Francia, questa settimana L’Equipe ha seguito da vicino il raduno all’Insep, istituto sportivo di Parigi. Ma per problemi di tempo, in quest’occasione ha partecipato il solo gruppo di Amiens capeggiato dal nazionale Jérémy Stravius. I transalpini si affidano alla luminoterapia, trattamento diffuso nei Paesi scandinavi che consiste nell’esposizione a luce bianca che simula i raggi solari, per contrastare problemi di umore o depressione dovuti alla debolezza della luce solare in inverno. Per il nuoto francese, scrive L’Equipe “lo scopo è facilitare la ‘riattivazione’ degli atleti dopo la sveglia, che a Rio 2016 finiranno la siesta intorno alle 17.00” e la Federazione ha acquistato apprecchi per tutta la squadra che andrà a Rio. Sessioni e allenamenti sono preparati ad arte: persino la musica techno a tutto volume in sala pesi non è una scelta casuale, anche se qualche atleta afferma che preferirebbe un po’ di Led Zeppelin.
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