Il tuffo perfetto, l’appuntamento perfetto: London call, Londra chiama, la Calabria risponde. Giovanni Tocci è delicato come un fiore che si apre bellissimo all’improvviso, colorato e deciso quando il rimbalzo della tavola ti allunga d’inebriante attimo quasi da vivere al rallentatore, tanto è veloce. Profumo intenso su quel trampolino europeo da un metro che riapre la storia di una Calabria acquatica ferma al risultato di quarant’anni prima. Quasi in attesa di un ideale passaggio di testimone, tra vasche e sogni che s’incrociano, destini sportivi di una terra che da lassù a Catanzaro dal Giro d’Italia e della sua montagna mette un trampolino o un blocco di partenza di piscina che vede due mari, il Tirreno e lo Ionio. Vicini e lontani, ma unici e uniti già per Ulisse. Ritorno al futuro e riappare un altro calabrese nel nuoto, Michele d’Oppido che vinceva i Giochi del Mediterraneo a Smirne 1971, fino a ieri un po’ troppo solo nell’Olimpo sportivo acquatico di questa terra. Così ieri sera, conversando con tre master acquatici appassionati lungo la costa Lametina è uscito lo spirito, e la passione che spesso s’incastra in una voglia incredibile di futuro che non sia di ritorno, ma proteso verso l’orgoglio di dire “hai visto il nostro Tocci , grandissima e emozionante medaglia, siamo forti”. Pietro Borrello, Venturino Tranquillo e Pompilio Turtoro, avvocati i primi due, imprenditore il terzo, nuotatori di passione che la piscina la vivono come filosofia e scelta di vita, desiderio di sportivi e genitori di atleti, entusiasti di questa Calabria che oggi celebra l’Europa con un suo figlio dai modi gentili, ma decisi. Tocci argento pesante oltre la medaglia, un tuffo per dare il via a una nuova strada, con la passione di tutti a spingere con entusiasmo. Dall’alto di quella montagna , protesa verso l’infinito del mare. Londra chiama, Giovanni e la Calabria rispondono per il futuro, e scusate se non è un buon inizio.