Federica, sempre lei. Tre mesi dopo, Pellegrini di nuovo a nuoto, stile interpretabile dal libero al dorso, che è poi sostanzialmente lo stesso rovesciato. Questione di prospettive - anche a Massarosa, dove pure la piazza antistante la piscina si chiama Pellegrini - di linee di visione, con la testa sotto vedi una linea che è un mondo che si rovescia improvvisamente quando vai al contrario, pancia in su supinamente, ti tappi il naso e vai. Sempre schiena dritta Federica Pellegrini, come la sua barra natatoria sempre puntata avanti, e per fortuna la fame agonistica è sempre alta, altissima, ma è quello, unico, della numero uno del nuoto italiano il vero tema di giornata. Che è per fortuna che Federica c’è al via, ancora, e in parte Rio ha prolungato quell’essenziale agonistico che siamo sicuri non possa mancare al nuoto azzurro, almeno perché senza di lei sembra un altro cinema, un’altra vasca. Pardon, non me ne voglia l’altra acquastar Gregorio Paltrinieri oro olimpico in attesa di mondiale cortino, in questi giorni in panchina defilato, ma Federica solleva il bicchiere di spumante dalla vasca, bello spumeggiante sia a stile libero che a dorso. Semplifichiamo, Pellegrini è sempre il motore ben acceso del nuoto azzurro, con tutta l’attenzione e quell’essenziale natatorio che si porta dietro, e forse più di prima.