Era uno dei quattro cavalieri della velocità che segnarono la storia del nuoto azzurro. Roberto Pangaro, che a Cali nel 1975 vinse con la 4x100 stile libero – insieme a Marcello Guarducci, Caludio Zei e Paolo Barelli, oggi Presidente Fin – il primo bronzo mondiale italiano. Oggi Pangaro insegna nuoto, fa formazione, gestisce una piscina “Vivo il nuoto a 360°” racconta a Swimbiz.it. Tempo di Assoluti a Riccione, e ovviamente l’ex velocista fa il tifo per gli azzurri che andranno alle Olimpiadi “Bravo Luca Dotto, già stamattina l’avevo visto molto bene. Ma più dei pass olimpici, auguro a tutta la nazionale di arrivare in piena forma ai primi di agosto. I grandi tempi si fanno in altre occasioni, ai Giochi si va per una medaglia”.
Ma come sono cambiati i velocisti, dagli anni ’70 ad oggi? “Più che il peso, l’altezza è fondamentale. L’unico davvero pesante era Alain Bernard, troppo pesante dopo l’era dei costumoni - ma la vera differenza è che - ai nostri tempi c’erano, al massimo, un medico e un massaggiatore. Poi, com’è normale e giusto che sia, lo sport e la scienza si sono evoluti. Oggi si possono programmare l’alimentazione e le abitudini migliori per far crescere i giovani nella maniera più idonea”.