Un oro, un argento, un bronzo. Bottino impressionante, a un'Olimpiade, per un singolo atleta. Specie, poi, se rappresentava un'Italia che, fino a quel momento, aveva sempre guardato le grandi potenze natatorie dal basso, salvo qualche fugace blitz. Diciassette anni dopo Sidney 2000, Massimiliano Rosolino commenta così, raggiunto telefonicamente a Swimbiz.it, il record italiano dei 400 stile strappatogli oggi (3'43"36) da Gabriele Detti(leggi qui) "Largo al talento e al duro lavoro. E' un esempio per le nuove generazioni". Dai 400 in su, distanze di fatica, anche per i già non semplici standard di un nuotatore. Talento e lavoro, come per quel record (3'43"40) tinto d'argento, in quell'Australia seconda casa per Rosolino "Se Detti ora è il favorito ai Mondiali? Non conosco gli avversari, ma in prospettiva lui vale meno di questo tempo. L'importante è lavorare sodo ed essere bravo dai 400 ai 1500". Talento e lavoro, quello non cambia mai. E' la sostanza di cui sono fatti i campioni.