Un talento precoce, le difficoltà nell’accompagnare il nuoto agli studi, la decisione di trasferirsi negli Stati Uniti. Non viene da Roma, ma dal Sudafrica e non si chiama Andrea D’Arrigo, ma Sebastien Rousseau, eppure le somiglianze sono molte. Il primo incontro con coach Gregg Troy a Pechino 2008, quando il mentore di Lochte intravide le potenzialità di quel ragazzino. In seguito, il felice rincontro a Florida University (foto), dove quelle doti sono maturate, svelando un leader per sé e per i compagni. D’Arrigo compreso, che si dice “Impressionato dalla sua dedizione nell’allenarsi, è il più costante e in pochi al mondo potrebbero superarlo”. E che scorge un analogo lieto fine, lui che, scrive GatorZone.com “Ha una storia affine a quella di Rousseau: una promessa in Italia, ma con scarse opzioni nel proseguire in patria gli studi e il suo sviluppo – per poi – optare per i colleges americani e diventare una delle migliori matricole dei Gators”.
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