A 15 anni una gamba amputata, per salvargli la vita. A 40 scoprì il nuoto. E attraverso di esso, il fondista Salvatore Cimmino del Circolo Canottieri Aniene da anni chiede un mondo senza barriere e senza frontiere. Un cambiamento, spiega a Swimbiz.it, che parta dal dizionario. Non più assistenza “Ma lavoro, accessibile”. Non più disabili “Parola che di per sé presuppone diversità. L’Italia non ha ancora trovato un termine sostitutivo”. Non più dimostrare la loro abilità “Ma affermarla, esprimerla”. E lui la esprime con le traversate in mare in una sorta di tour finanziato in crowdfunding con raccolte fondi via web(clicca qui per info), A Nuoto nei Mari del Globo, che dal 2010 ha toccato mezzo mondo “Avvicinando le diverse culture, in un momento storico in cui domina la paura e sembra si perda il senso del bene comune”. E il nuoto è forse lo sport più adatto a rappresentare le barriere infrante. ‘Il nuoto è uno solo(leggi qui)’ è la filosofia di Swimbiz e della Federazione Italiana Nuoto Paralimpico, perché sott’acqua non si notano differenze “A maggior ragione in mare, dove non ci sono scale e barriere architettoniche. Non esistono persone disabili, ma quartieri, città e contesti disabili. La ricchezza più godibile è quella condivisa e la vera bellezza è uscire in strada e non trovare disagio”. E la tecnologia può annullare distanze e differenze. Per questo, con la sua campagna di sensibilizzazione, chiede di rivisitare il “nomenclatore tariffario”, sul modello del prontuario farmaceutico, per consentire ai disabili di accedere più facilmente a protesi idonee “E’ una forza extraterrestre. E' la consapevolezza che oggi avremmo risorse incredibili per colmare eventuali mancanze – ma Cimmino sprona gli stessi disabili – a parlare per chi non ha voce, a camminare per chi è paralizzato, supportare chi necessita di aiuto. E condividere”. Domani, insieme all'On. Laura Coccia, all'On Prof.ssa Maria Chiara Carrozza (Istituto Sant’Anna) e al Prof. Eugenio Guglielmelli (Università Campus Bio-Medico di Roma), presenterà in conferenza stampa a Montecitorio l’impresa 2016. Una tappa speciale: la Cuba-Key West in Florida per i fondisti è soprattutto la traversata di Diana Nyad, capace di completarla a ben 64 anni d’età(leggi qui) “Se si affrontano sfide del genere, è perché hai forti motivazioni dietro”.