Settebello, dal sogno all’incubo: senza Var vince la Spagna

Copyright foto: Len tv

Time-out di Sandro Campagna, Ct del Settebello (Len tv)

Italia-Spagna ,alla Picornell di Barcellona, non poteva essere una partita come tutte le altre. E non ha tradito, le aspettative degne di una semifinale europea. Fari puntati, per ovvi motivi, sull’italo-spagnolo Guillermo Molina Rios(leggi qui), ma è un altro ‘straniero d’Italia’ a portare subito in vantaggio il Settebello: il Cavaliere Nero Michael Bodegas. Un paio di superiorità numeriche sprecate dagli azzurri, però, danno coraggio alla Spagna che pareggia a metà quarto. Le difese tengono, i portieri Pinedo e Del Lungo ci mettono gli effetti speciali, e bisogna aspettare il secondo quarto per vedere una nuova rete, purtroppo a firma iberica. L’Italia sbanda, il tifo di casa cresce, le Furie Rosse segnano ancora. Molina è spesso nella posizione giusta, ma Pinedo gli para tutto e arriva anche il 4-1. Ci vuole una scossa, il Ct Sandro Campagna chiama il time-out che disegna il gol di Vincenzo Renzuto Iodice, che poi a quattro secondi da fine tempo trova un palo benigno per il 4-3.

Francesco Di Fulvio (Tsutomu Kishimoto)

L'inerzia è ora per l'Italia, l'italo-argentino Oscar Gonzalo Echenique fulmina con un diagonale perfetto. Il sorpasso è di Francesco Di Fulvio, dopo una splendido numero di 'giocoleria' collettiva da parte di tutti gli azzurri. Lo stesso numero 2, concede una superiorità numera ben sfruttata dagli avversari e vede poi spegnersi sulla traversa un altro dei suoi missili. Ma è davvero la sua partita: uomo in più Italia, altro time-out di Campagna e nulla stavolta può togliergli la doppietta. 6-5 Italia con una sola frazione da giocare. Il copione sembra non cambiare, Di Fulvio ubriaca di finte la difesa iberica e cala il tris. E invece la Spagna risorge, sorretta dal pubblico, e ritrova il pari. Tensione a mille, capitan Pietro Figlioli tradito dal palo, Fernandez una spada d'ebano che trafigge ancora Del Lungo. 'Gol-non gol' di Figlioli, l''arbitro nega la rete, le telecamere dicono altro. Ma non c'è la Var e l'8-7 diventa sentenza. Un match comunque stupendo, c'è il rammarico per un esito opposto a quello dei Mondiali 2013 o, ancor più, della finale olimpica '92, ma per gli azzurri c'è ancora un bronzo per cui lottare.

moscarella@swimbiz.it

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