E' il secondo tuffo, le azzurre sono già davanti alle rivali. Tania Cagnotto e Francesca Dallapè partono "Pronta? Sì 1..2..3" come sempre. Un marchio di fabbrica (consociata), più che un semplice conto. Quel tuffo dirà molto del risultato finale. Da una parte il sincronismo. Frutto non solo del talento delle due, ma soprattutto di un lavoro giornaliero per trasformare gli obbligatori nella loro arma vincente(leggi qui). Dall'altra, Tania che arriva vicino al margine del trampolino, segno che è pronta anche a prendersi dei rischi. E' un'Olimpiade, è la serata in cui solo chi osa e si gioca tutto può realizzare i suoi sogni.
Le due scherzano e sorridono dopo il terzo turno (173.10 punti), serenità di bambina, forza di donne mature, esperte, compiute. Qualcosa che dal trampolino femminile fa sempre la differenza E le altre? Tutte a inseguire, annaspare. Le canadesi corrucciate. Le australiane poco convinte Le britanniche che si ritrovano a rincorrere la Malesia... Un'eccezione, ovviamente. Ma la Cina in un contesto del genere fa sempre gara a sé.
Quarto tuffo, c'è l'errore nel sincronismo. Ma il tesoretto regge. E qui sta l'altro punto fondamentale: a Londra 2012 la medaglia sfumò per un soffio al fotofinish; invece di maledire la sfortuna, le due azzurre hanno lavorato per migliorare dove ancora potevano, per crearsi il loro destino invece di subirlo.
Ultimo giro, doppio e mezzo ritornato carpiato. Cala il silenzio al Maria Lenk di Rio de Janeiro. Pronta? Sì. E' storia, è leggenda (313.83), è Argento Olimpico, il primo al femminile per l'Italtuffi. Oro Cina (345.60), Bronzo Australia (299.19).