Ieri sera, il direttore di Swimbiz, Christian Zicche, pubblicava un articolo di taglio economico sulla possibilità di trasformare, con un po' di creatività (e colore appunto), costume e cuffia da meri indumenti da gara o da spiaggia a gadget personalizzati di massa. Poco dopo, l'agenzia specializzata Sporteconomy, oltre a riprendere integralmente l'editoriale, ne approfondiva l'analisi, indicando come possibile modello da seguire, da parte delle aziende di swimwear, il marchio Hollister "Come è successo nel surf californiano che, a distanza, di 50 anni, sforna ancora nuovi stili di vita e di abbigliamento, anche nel nuoto serve una 'viralizzazione' verso l'esterno, uscendo dal cloro delle piscine, per guidare gli stili dei giovani interessati al mondo dell'acqua e dello sport sano".
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