Sun Yang squalificato per otto anni: la sentenza del Cas

Copyright foto: Getty Images

Da una sentenza a un'altra, dall'assoluzione di Filippo Magnini che ieri ha visto finire un incubo durate tre anni, al caso odierno di Sun Yang. Sempre il Cas, la Court of Arbitration for Sport di Losanna chiamato a decidere, l'ex Ministro Franco Frattini tra i giudici.E la sentenza, stavolta, è di assoluta colpevolezza: otto anni di squalifica, per manomissione delle procedure antidoping. I risultati sportivi conseguiti, tuttavia, non saranno cancellati(leggi qui).

Il caso è noto. Nel settembre 2018, un controllo antidoping nella residenza del pluri olimpionico cinese si risolse in modo conflittuale, con Sun che accusava i tre funzionari dell'antidoping di comportamenti sospetti e di non avere le autorizzazioni del caso. Al punto che la madre del nuotatore ordinò alle guardie private di rompere i campioni raccolti a martellate. Il doping panel Fina, pur condannandone la reazione estrema, non sanzionò con squalifica Sun Yang, da cui il ricorso presentato al Cas dalla Wada, agenzia mondiale antidoping, contro il gigante e la Fina stessa.

Il Cas motiva la sentenza, all'unanimità, così "Il personale incaricato era conforme a tutti i requisiti applicabili -  e, soprattutto -  l'atleta non ha saputo provare di avere una giustificazione impellente per distruggere i campioni". Un conto, si conclude il comunicato, è contestare un controllo dopo aver fornito i test. Un altro è avere comportamenti del genere.

In allegato, il comunicato integrale del Cas: Clicca qui per l'allegato

moscarella@swimbiz.it

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