Synchro camp. Patrizia Giallombardo “Una risorsa tecnica e mediatica per questo sport”

Copyright foto: Russian Synchro Camp

Passione nuoto sincronizzato. Come già accade per il nuoto, a fianco delle squadre si sviluppano camp di avvicinamento o approfondimento di questa disciplina. Si va dall’evento internazionale ‘a tappe’ con cui collabora Laura De Renzis(leggi qui), all’ormai consolidato Russian Synchro Camp di Brescia, portato avanti dalle sorelle Kochetova e arricchito da ospiti internazionali (quest’anno la pluricampionessa mondiale Elisaveta Stepanova) “Uno dei primi esempi è stato il camp organizzato dalla Rari Nantes Savona  - racconta a Swimbiz Patrizia Giallombardo, ct dell’Italsynchro – nascono anzitutto perché non vada persa l’esperienza di ex atlete e allenatrici”. Ma c’è, ovviamente, anche una componente commerciale “Se può essere una ‘porta d’ingresso’ per sponsor e media nel synchro? Assolutamente sì, visto che hanno già un’impostazione adatta e una capacità di attrazione – a seconda dei casi – molti camp danno un’infarinatura generale, altri sono più personalizzati”. In ogni caso “Io li trovo positivi: possono dare nuovi stimoli alle atlete, dare loro sensazioni diverse anche insegnando le stesse cose che imparano in squadra – a patto, ovviamente - che siano tenuti da persone competenti. I tre esempi qui citati sono tutti validi e, se non sbaglio, anche Susanna De Angelis (tecnico, ma anche madre di Minisini n.d.r.) offre la sua esperienza come consulente”. Per Francesca Gangemi, ex Azzurra e talent Swimbiz per il synchro “I camp sonoadatti soprattutto a chi non è ancora ad alto livello e vuole confrontarsi con le coetanee. Certo, in mancanza di soldi e risorse, rischi di restare ‘fuori dal giro’ – ma d’altra parte – sono un ottimo strumento di promozione per questo sport”.
 
moscarella@swimbiz.it

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