Che siano o no i suoi ultimi anni di carriera, sembra che il destino stesso renda omaggio a Federica Pellegrini. E’ il 5 agosto, giorno del suo compleanno. Un’estate fa, festeggiava con l’Argento nei 200 stile libero a Kazan, sesta medaglia mondiale consecutiva sulla distanza in altrettante edizioni. Dieci anni sul podio. Un anno dopo, il 5 agosto e i suoi 28 anni cadono nel giorno della cerimonia d’apertura delle Olimpiadi di Rio de Janeiro. E l’azzurra a capitanare l’Italia come portabandiera.
Troppo giovane per Sidney 2000, Federica ne segnò la continuità ad Atene 2004. L’Italia alla pari delle potenze mondiali non era un’eccezione, ma all’inizio di una nuova epoca. Argento a 16 anni, fu la più giovane dello sport azzurro. Ma già rifletteva sulla mano malandrina di Camelia Potec dalla corsia laterale. Già pensava a come migliorarsi. Ai Mondiali di Melbourne 2007 il primo record mondiale. “Mamma, posso farmi il piercing?” aveva chiesto prima della gara e la madre le rispose “Se la fai bene, anche due”. I tempi erano maturi per l’apoteosi e a Pechino 2008 diventò davvero Divina, prima nuotatrice azzurra a vincere un Oro olimpico. Con quella scarica d’adrenalina a fine gara: stavolta nessuno poteva rubarle il titolo. Roma 2009 trionfo in patria, mano al cuore per la sua seconda casa. E Papa Benedetto XVI che le chiese il cappellino, anche lui si sciolse davanti a una donna carismatica oltre vasca. E via fino a Londra. No, non Londra 2012, unica pausa di percorso. Quasi un anno zero per ricominciare da capo e ripartire di slancio più forte di prima. Ma Londra 2016, l’Europeo del quarto oro consecutivo nei 200 stile. Ancora continuità, come Atene 2004, come Kazan 2015.
Tanti auguri Fede. E tanti auguri a tutti gli azzurri, alla viglia di una nuova avventura olimpica.