“Ora la guerra è più vicina” queste le parole dell’ambasciatrice Usa all’Onu, Nikk Haley, a seguito del lancio di un missile balistico nella serata di ieri da parte della Corea del Nord, definito dagli esperti in grado di colpire persino il territorio statunitense. La tensione nella penisola coreana è tornata a livelli di allerta preoccupanti. Il tutto, a poco più di due mesi dall’inizio delle Olimpiadi Invernali di Pyeongchang "Se la Corea del Nord dovesse fare un'altra provocazione nell'imminenza delle Olimpiadi invernali di Pyeongchang ciò si potrebbe tramutare in un colpo mortale per l'evento” le parole di Ministro sudcoreano dell'unificazione, Cho Myoung-Gyon riportate dall’agenzia Ansa. La paura internazionale ha già causato danni all’evento: secondo il sito Insidethegames.biz, solo il 52% dei biglietti per le Olimpiadi sarebbe stato finora venduto, e appena il 5% per le Paralimpiadi.
Uno spettro che si aggira anche sugli sport acquatici. Tra due anni, nel 2019, sono infatti in calendario i Mondiali di nuoto di Gwangju, sempre in Corea del Sud. Due anni (anzi meno) che, per carità, son sempre lunghi. Ma per la Fina sarebbe forse il caso di pensare, quantomeno come precauzione, a una sede mondiale alternativa.