"E' strano tornare a Ostia. Parlavo prima con lo staff della nazionale, mi verrà il magone. Ma sono contenta, in veste di accompagnatrice della nazionale universitaria. E curiosa di quel che accadrà". Teresa Frassinetti e la sua "nuova vita". L’azzurra, medaglia d'argento alle Olimpiadi di Rio 2016 e simbolo della pallanuoto italiana, è oggi Vice Presidente della Fin nel suo ultimo anno di attività agonistica. Simpatica, gentile e piacevole, Teresa ha esternato a Swimbiz.it le sue emozioni: “E’ stato un anno strano, di cambiamenti. Ho lasciato la nazionale, cominciato a lavorare - una trasformazione continua - il 7rosa è sempre nel mio cuore. Ha perso me, Tania Di Mario, Meani e Pomeri, ma l'ossatura della squadra c'è ancora e la consapevolezza nei propri mezzi è importante”. Uno zoccolo duro, continua la Frassinetti “Forte. Qualsiasi avversario dovrà fare i conti con le mie compagne. I nostri sostituti sono all'altezza e faranno benissimo, già dal Mondiale di Budapest”. Avversarie principali “Gli Stati Uniti, e certamente l'Ungheria che gioca in casa e che vorrà sfruttare la spinta del pubblico. L'Italia deve rispettare tutti, ma credere nella propria forza. Senza dubbio".
La campionessa ligure ha poi fatto un passo indietro sul suo ultimo anno: “Una vita tra alberghi, ritiri, aerei, valige e viaggi. In media 4-6 mesi in collegiale con la Nazionale. E’ un bel sacrificio con 6 ore di allenamento quotidiano. Ho sempre tenuto lo zaino in macchina, però - ride n.d.r. - lavoravo il giorno e mi allenavo la sera. Col club, Bogliasco, abbiamo fatto un bel lavoro in un contesto giovane. A inizio stagione ero preoccupata, temevo di avere meno stimoli, con la mancanza della nazionale. Invece è stato il contrario". Teresa sdrammatizza l'episodio della polemica con Formiconi, su un rigore contestato nel match contro la Sis: "non ci ho dato assolutamente peso, se ne dicono tante di cose. Nessuno mi ha mai regalato niente in partita, rispondo col sorriso". Per la Vice Presidente federale, un ultimo impegno agonistico: "Domenica parto per il Brasile, disputerò le finali del loro campionato in veste di straniera – “usanza” tipica anche nel nuoto brasiliano(leggi qui) – me l’hanno proposto molte volte, ma con gli impegni della Nazionale non ero mai riuscita. Ho accettato con gioia, anche per tornare a Rio, nella piscina dei preliminari olimpici”. Molte le presenze “Americane e canadesi, per alzare il livello tecnico. Vado sempre per vincere, ma con un approccio più tranquillo". Infine, un pensiero di Teresa al Presidente Paolo Barelli, alla sua chance di diventare Presidente della Fina (massimo organo internazionale del nuoto): "Spero che ci riesca. Io credo che lui sia un uomo con delle doti particolari. Rare secondo me. Tutto il mondo dell'acqua fa il tifo per lui".