Una fiaba sospesa tra la fantascienza e il gotico, con l'acqua protagonista, al pari di attori ed effetti speciali. Esce oggi nelle sale italiane "La forma dell'acqua" di Guillermo del Toro, già vincitore del Leone d'Oro a Venezia, nel settembre scorso, e favoritissimo ai prossimi Oscar con ben 13 nominations.
Film acquatico nel modo più assoluto, con una storia d'amore totalmente inusuale tra una ragazza sordomuta ed una "creatura" anfibia, ambientata a Baltimora (la città di Michael Phelps, oltretutto...) durante i primi anni '60 e la guerra fredda, ispirata in maniera netta al celebre "Mostro della laguna nera" di Jack Arnold (altro film cult legato all'acqua) del 1954. Tante le sequenze di nuoto, con molto romanticismo (la data d'uscita non è ovviamente casuale...) e la protagonista (bravissima) Sally Hawkins sulle tracce di Julie Adams nel classico degli anni '50, dove le evoluzioni natatorie erano realizzate dallo stunt man nuotatore Ricou Browning (che confessava la difficoltà di nuotare con il costume di scena, come se indossasse un cappotto addosso...). Stavolta meno fanta-horror e più sentimento, da buon 14 febbraio che si rispetti. In acqua a cercarne la forma, of course...