Fanny Blankers-Koen fece la storia dell’atletica femminile, vincendo quattro ori olimpici a trent’anni e da neo madre a Londra 1948. La ribattezzarono subito Mamma volante. Anche Therese Alshammar è madre da meno di un anno, ma non ha mai smesso di fare palestra fino a pochi giorni dal parto, rinunciando agli allenamenti solo nei primi tre mesi dopo la nascita del piccolo Fred(leggi qui). “Una volta, a un Settecolli, Dara Torres ci spiegò come la maternità non l’avesse danneggiata fisicamente e, anzi, si sentisse prima stimolata a rimettersi in forma e poi più forte di prima - racconta a Swimbiz l’ex azzurra Cristina Chiuso – fino alla sua medaglia individuale più importante: l’argento olimpico del 2008 nei 50 stile. Altro esempio è Paola Cavallino”. Ma Cristina conosce bene Therese Alshammar e sa che, anche a 37 anni e con un palmares da 25 titoli mondiali e 43 europei più tre medaglie olimpiche “Non ha bisogno di essere motivata. Lei continua a nuotare, allenarsi e competere per arrivare alle Olimpiadi di Rio 2016 perché, semplicemente, è ciò che la diverte di più – un po’ come Filippo Magnini – io stessa ho smesso a 36 anni; dai 33 in poi, a livello fisico, è stata la fase più dura”. E Therese ha scelto di farlo dall’Italia “Paese al quale è da sempre affezionata, dal caffè al clima caldo fino al Lago Maggiore”, dal team internazionale Adn Swim Project di Andrea Di Nino a Caserta, per un collegiale in vista dei Mondiali di Kazan.
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