Bolzano, città simbolo dei tuffi in Italia, inaugura la stagione estiva con lo splendido impianto outdoor che quest’estate ospiterà il Fina Diving Grand Prix. Oggi si conclude la seconda tappa per le giovani promesse dei tuffi nell'impianto coperto appena ristrutturato. I numeri sono da capogiro, le piattaforme stracolme di bambini (foto). “Per me è sorprendente vedere negli ultimi anni una tale crescita esponenziale del movimento – commenta Max Mazzucchi, ex azzurro e talent Swimbiz.it dei tuffi - dagli anni ’90 al 2000 si gareggiava, per ogni categoria, al massimo con una decina di atleti sparsi per le tre classiche sedi di tuffi: Roma, Bolzano, Milano”. Oggi, le gare appena concluse “Hanno sfiorato i 45 bambini per categoria. L’ultima volta che io gareggiai con 44 atleti fu alle eliminatorie delle Olimpiadi di Sydney 2000”. Tanto entusiasmo e un movimento che vede crescere campioni non più solo delle sedi storiche, ma anche a Como, Cosenza, Bergamo, Mantova, Genova, Verona, Torino “Piscine e scuole che fino a pochi anni fa stentavano ad esistere o restavano in stand-by. Probabilmente il sogno di avere ancor più impianti sarà difficile da realizzare, ma la consapevolezza che il mondo dei tuffi in Italia si sia moltiplicato rappresenta un punto di partenza per le nuove generazioni che, dal mio punto di vista, hanno tanta voglia di emergere”. Oggi quando si parla di tuffi si pensa a Tania Cagnotto “Ai miei tempi rispondevano: quindi fai nuoto. Stesso discorso per le testate giornalistiche che infilavano nell’articolo di nuoto qualche risultato dei tuffi, mentre oggi per i grandi eventi capita dedichino pagine intere esclusivamente a qualche atleta dell’Italtuffi”. E se al momento i piattaformisti sono una rarità in Italia “Se un 50% degli atleti che oggi ho visto dalla piattaforma dei 5 metri continuerà ad allenarsi, provando a emulare una Noemi Batki, un Maicol Verzotto o un Francesco Dell’Uomo potremmo dire che le piattaforme non dovranno essere più spolverate".
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