Un Mondiale senza Peaty: Gran Bretagna con soli tre atleti (a spese proprie)

Per carità, non sarà l’unico nome di peso assente a questi Mondiali. Ma Adam Peaty è oggi uno dei personaggi più riconoscibili del nuoto globale, un simbolo, un pioniere di tempi e dimensioni mai esplorate da alcun altro ranista. Ad ogni modo, buona notizia per l’Italia che a Hangzhou (gare da martedì 11 a domenica 16 dicembre) schiera in vasca un Fabio Scozzoli agguerrito, peraltro unico capace di battere il gentleman inglese negli ultimi anni, e un Nicolò Martinenghi ansioso di grandi traguardi.

Va detto che Peaty non sarà neanche l’unico britannico assente. British Swimming è infatti stata chiara: questo Mondiale non è d’interesse federale - sito e social della federazione neppure parlano, guardando invece agli Europei in vasca corta di Glasgow della prossima stagione - pertanto a un massimo di 4 atleti sarebbe stato concesso di partire. E pagando tutto (proprio tutto) a spese proprie, non un dettaglio da poco. Non è forse un caso che gli unici partecipanti, come ben rilevato da Globoesporte, si allenino tutti all’estero: Ben Produ, Georgia Davies e Mark Szaranek. Nulla di cui stupirsi, è il modello sportivo britannico, che pure ha permesso il boom di risultati degli ultimi anni. “Brutale, ma efficace” lo definì un docente di management sportivo. Nelle scorse settimane è tornato d’attualità anche da noi, buttato nel calderone di confronti e polemiche sulla radicale riforma dello sport ventilata dal governo. Swimbiz.it lo analizzò già due anni fa(leggi qui): semplificando, è un sistema che concentra tutti i fondi – raccolti attraverso la lotteria nazionale – solo sugli atleti e sulle gare dalle maggiori possibilità di medaglia. Tutto il resto viene tagliato.

 

In allegato, in formato pdf, gli atleti iscritti ai mondiali di Hangzhou 2018 (LISTA UFFICIALE): Clicca qui per l'allegato

moscarella@swimbiz.it

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