E’ un mondo strano, il trampolino femminile. Specialità talmente standardizzata da sfiorare quasi la liturgia.“Sembra che tutte si siano messe d’accordo ‘Nessuna esageri, mi raccomando’ – scherza Max Mazzucchi, ex azzurro e talent di Swimbiz.it per i tuffi – ma seriamente, rispetto agli uomini c’è molto più margine di aumento della difficoltà”. A sparigliare le carte sono arrivate la canadese Jennifer Abel (3° 354.45) e l’australiana Maddison Keeney (4° 352.35) “Proprio per via del programma identico, chi riesce a inserire tuffi difficili li può usare per recuperare posizioni in gara. Tutte le altre cercano, invece, l’eleganza – incluse le cinesi – è strano che loro non inseriscano un tuffo ad alto coefficiente di difficoltà, ma alla fine è una questione di strategie”. Non hanno preparato ‘armi segrete’, le azzurre Tania Cagnotto e Maria Marconi “Anche se Maria è talmente esplosiva che sarebbe in grado di fare il doppio con doppio”, ma sono in grado di lavorare di cesello la loro serie come pochi. In questa finale di 'riscaldamento', alla Coppa del Mondo di Rio de Janeiro, Tania chiude 6° a 345.75 punti e Maria 9° a 320.40. Ma più che piazzamenti, da qui in avanti “Per Maria sarà importante soprattutto fare il doppio e mezzo indietro, che in passato le ha dato qualche problema, con la stessa serenità con cui lo esegue, e bene, in allenamento - e per Tania Cagnotto - l'obiettivo vero è cercare di esegure da 8 i tuffi in cui le capita di prendere 6.5-7. Perché non è tanto una medaglia adesso a mettere pressione sulle avversarie – l’unica finale che conta davvero, in fondo, sarà alle Olimpiadi di Rio 2016 – quanto non offrir loro punti deboli in cui possano sperare, come una cinese. Ed è ad agosto che si sentirà la vera ansia”.
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