Un unicum internazionale, ma non poteva che essere l’Italia, nazione leader nel settore, a sperimentare la nuova formula nel salvamento. “C’erano quattro gare obbligatorie in vasca e, in base a quelle, ti qualificavi alla gara a mare unica: corsa, nuoto e tavola – spiega a Swimbiz Silvia Meschiari (3° da dx in foto, doppio titolo a squadre per le Rane Rosse) dopo i Rescue del 20-22 luglio scorso a Riccione – si è cercato di spettacolarizzare questo sport, specie eliminando i tempi morti nelle gare a mare. E devo dire che il pubblico ha risposto alla grande e noi partecipanti ci siamo divertiti”. Il salvamento in Formula 1 “In una gara da 10-15 minuti, puoi vedere molti più sorpassi. Sembrava quasi triathlon. Forse va perfezionato solo lo scarto in secondi e in punti dalla gara in piscina a quella in mare”. Silvia pratica attivamente sia nuoto (alla corte di Stefano Morini a Ostia), sia salvamento “Anche se, come dissi l’altra volta, lo trovo più divertente e vario del nuoto – e vede la possibilità di far bene in entrambe le discipline – perché la Fin ha fatto in modo che le gare importanti dell’una siano a poca distanza dall’altra. Inoltre, chi pratica nuoto è avvantaggiato nel salvamento, specie nella resistenza. Agli Assoluti di Roma terminerà la mia stagione natatoria; poi, mi concentrerò sui Mondiali Rescue di settembre”.
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In gallery,i convocati per il collegiale nazionale a Ostia che terminerà il 27 luglio.
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