Soffia la Bora a Trieste, da domani a domenica sede dei Categoria Italiani di tuffi, ma ancor più forte il vento di cambiamento. C’è voglia di alzare la posta, anche rischiando “Zakharov e Kuznetsov persero qualcosa agli Europei giovanili, ma la serie di tuffi era la stessa che avrebbero portato alle Olimpiadi” ricorda a Swimbiz Oscar Bertone, responsabile delle nazionali giovanili. Ma finché è un russo o un cinese a farlo, si rischia di vederli come alieni inarrivabili. Per questo è una giornata storica un 207c dai 3 m di Mattia Placidi(leggi qui) o un doppio e mezzo in avanti con tre avvitamenti di Gabriele Auber (e lo farà in gara): si dimostra che anche un italiano ne è in grado, stimolando altri connazionali “Precisamente. Aggiungo che i numeri sono cresciuti: abbiamo più atleti per osare. E Gabriele testimonia il senso dell’obbligo federale a tenere alta la difficoltà: è rivolto in particolare ai giovani, per abituarli a serie dure. Ragazze incluse: Laura Bilotta è al 1° anno senior, ma porta tre tuffi ad almeno 3 di coefficiente – e a Trieste potremmo vedere – atleti che vincono, perché magari chi sperimenta tuffi nuovi non ne ha ancora la padronanza, ma non convocabili in nazionale perché fuori direttiva. Ad ogni modo, gli atleti in grado di portare tuffi complessi sono, grossomodo, i soliti noti”. Con i giovani, si lavora anche su “L’incremento di collegiali e raduni. I ragazzi sono ospitati dalle famiglie degli atleti locali: è un risparmio e si rafforza il senso del gruppo – a livello assoluto – fare collegiali è più complesso, c’è più burocrazia: ad esempio vanno chieste le varie autorizzazioni ai Ministeri per gli atleti militari”. Sul lato della promozione “La Fin ha individuato molte piscine con piattaforma e trampolino: Sardegna, Riccione, molte al Sud. La difficoltà è ‘incastrare’ i tuffi, che occupano almeno due corsie, tra nuoto, pallanuoto ecc relazionandosi con società, piscina e comune”. E complesso rendere più mediatici e ‘spendibili’ i tuffi(leggi qui), come strutture smontabili per disputare gare in sedi suggestive “Ne parlai con RCS, ma tutto si fermò, perché una gara di tuffi non ha ancora i numeri del nuoto e servirebbe comunque uno sponsor”. Ma è lapalissiano il rischio, a livello di attenzione generale per i tuffi, che porterà il ritiro di Tania Cagnotto, e con lei le altre grandi ‘fiorettiste’ della Nazionale.
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