Ha 20 anni, ma la spontaneità di una ragazzina. Con poche e semplici parole, la nuotatrice cinese Fu Yuanhui è diventata famosa in tutto il mondo:
Quarta con la staffetta 4x100 mista donne, a fine gara ha commentato alla China Central Tv "Non penso di aver nuotato bene oggi e mi scuso con le mie compagne per questo - e con naturalezza ha aggiunto - ieri mi è venuto il ciclo, quindi mi sentivo affaticata e molto stanca. Ma non è una scusante, alla fine non ho nuotato bene oggi". il ciclo mestruale è un argomento tabù in Cina dove, da una ricerca pubblicata da The Guardian, per ragioni culturali solo al 2% delle donne è concesso di utilizzare tamponi. Fu ne ha parlato apertamente, e in diretta sulla tv nazionale cinese, guadagnandosi parole di stima e di supporto da legioni di fan.
La nuotatrice aveva conquistato le folle cinesi dopo il bronzo olimpico nei 100 dorso donne, col suo disarmante entusiasmo. "Ho usato tutti i miei poteri preistorici per vincere" oppure "Ho usato tutta la mia energia mistica" tra le sue frasi più celebri, come se vivesse in un mondo tutto suo quando si getta in vasca. E quando sei celebre in Cina, i numeri sono sensibili: in due giorni i suoi fan sul social network Sina Webo sono passati da 100.000 a 4 milioni. Tanta notorietà per un bronzo - e in un'edizione olimpica non particolarmente ricca per il nuoto cinese - è anch'essa segno di un cambiamento culturale in Cina. Già lo scorso anno The New Yorker segnalava il dibattito crescente nel Paese, rispetto all'ossessione della "Supremazia da medaglia d’oro(leggi qui) - clamoroso il caso della tuffatrice Wu Minxia, tenuta all'oscuro delle condizioni di salute dei parenti perché 'non si distraesse' - che mina e va contro i veri valori dello sport".