Vintage Rossetto

Il punto acquatico - L'editoriale del direttore Christian Zicche

Il commento del direttore: Quieto bordo vasca al Foro Italico in Roma. Vanno in scena i velocisti al comando di Rossetto. Tanta pianura, nessuna montagna, aspettando a gennaio il sole di Tenerife. E nel mentre un po' di ragionamenti...

Copyright foto: Swimbiz.it

Per quanto è juventino, Claudio Rossetto meriterebbe uno spazio al Museum, lo stesso del costume di Federica Pellegrini, che allenò, o della calottina di Amedeo Pomilio: lui lì lascerebbe volentieri il cronometro, quello mondiale che tenne il segno e il passo del suo atleta più celebre, Filippo world champion Magnini. E’ passato un deca da Montreal 2005, due anni dopo il bis condiviso sul podio a Montreal 2007. Ma per il Ros il tempo pare essersi fermato, un po’ vintage, ma nemmeno troppo sbiadito nei colori della maglia da bordo vasca allenante. Un caso quel richiamo da polo da museo? Vintage o non vintage, è sempre apparentemente tranquillo ma non agitato, mescolato il giusto nei suoi pensieri. La tempra roscia rimbomba sotto un pallone di vasca da 33 metri al Foro Italico, il Ros non le manda certo a dire ai suoi sotto allenamento. Luca Dotto il belloccio e soci, in terzetto di punta Santucci e Antonelli “a differenza di altri allenatori. amo fare risultato e poi parlare”, (ma che te credevi de venire qui a fare scoop, nuvoletta da fumetto) quindi a dire il vero il tono nell’ultimo periodo potrebbe essere inteso nel sottotono, rispetto al glorioso passato, ma sempre urlante quando il nostro s'infervora. Il carattere non lo cambi, a uno che è capace di attaccarti alle stampelle dello spogliatoio, ma che poi riesce in complesse analisi qualitative e non ti sevizia di certo in allenamento. Un controllo qualità e un check in vasca va fatto sempre, vecchia maniera allenante “non credo ai proclami, io sono quello della cultura del lavoro, la stessa che hanno nei centri federali colleghi come Morini e tanti che lavorano, ma mi accorgo che qualcuno cerca la strada più veloce dimenticando che quello che si costruisce in fretta, in fretta spesso se ne va, mica t'inventi dalla sera alla mattina col cronometro”. E’ una costruzione complessa quella della filosofia rossettiana, che ha come centro nevralgico la fatica come filo conduttore, la necessità di trovare un equilibrio anche nelle difficoltà “un Magnini nasce ogni trenta/quarant’anni, ma la cosa che m’inorgoglisce di più sai quale è caro Zicche? Che a trentaquattro primavere regge e quindi il buon lavoro di Matteo Giunta, mio ex atleta, porta in dote tutto quello che di buono è stato fatto nel tempo, una continuità” E Luca Dotto, argento mondiale nel 2011 e da allora sempre alla ricerca del filo conduttore? “Non è nei primi quindici al mondo, però in Italia la velocità sta abbastanza bene, e se tutto va come deve andare il lavoro porterà i suoi frutti”. Quattro olimpiadi da allenatore e un bronzo olimpico in staffetta nel 2004, sempre con il suo ex capitan Magnini. Che sia l’anno giusto per cambiare maglietta e uscire dal vintage?
 
zicche@swimbiz.it
 
Filippo Magnini mostra su Twitter il suo apprezzamento.
 
Luca Dotto scrive a Swimbiz.it, con una piccola rettifica al suo allenatore "Errore, con il 48"40 sono 14° al mondo"

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