La verità? Ci aspettavamo un altro film dai 1500 di Gregorio Paltrinieri. Lo avevamo scritto, troppo sicuri che essere il signore dei 1500 imponga una sorta di tranquillità perenne: sia chiaro, essere d’argento è comunque superlativo, unico e pur sempre da cappello che si fa chapeau mondiale, di questo non abbiamo dubbi alcuni. Ma c’è comunque un se e un ma, proprio da tifosi prima che da analisti, a vedere Park il coreano che scivola via, senza che il nostro Paltri si trasformasse nel Paltrigatto solito che fa gli altri topolini a un certo punto della vasca. Sarà che dopo il trionfo olimpico un po’ di evidente relax - è umano - possa giustamente fare capolino sul passo e non certo sull’impegno, e questo argento sia d’insegnamento per il futuro prossimissimo. Senza pensare alle lunghe scadenze, perché mai nulla è scontato nello sport, figuriamoci nel nuoto. Sull’X-swim in vasca spettacolari le nostre ragazze con un bronzo veloce e sfornato che fa sorridere perché alla fine se hai il factor acquatico al punto giusto, anche la Pellegrini è una carica in più per tutte, spettacolari una per una. Cosa succede con l’X-swim inserito? Che Silvia Di Pietro vola di record italiano e d’argento esplosivo nei velocissimi cinquanta stile, e figuriamoci sul divano cos’è successo a casa Nozzolillo, il suo coach… Il resto dell’avventura del finale domenicale di questo mondiale? Dotto non vola come la sua classe imporrebbe nella regina delle distanze, quinto, mentre Scozzoli finisce settimo, ma ancora una volta dopo la medaglia nei cento si ritrova nella sua acqua. Che è quella giusta per aprire alla prossima stagione alle porte, con 11 abbiamo fatto meglio nel medagliere rispetto a Doha. Un bel segnavasca…